di Irene Auletta
I viaggi nella memoria sono così.
Sentieri tra prati e spine, temporali improvvisi e sole che scalda, viste mozzafiato e valore delicato di piccoli dettagli della propria storia.
Quest’anno, l’ormai abituale viaggio tra sorelle, ci ha viste ritornare nei luoghi d’origine dei nostri genitori che, per molti anni, sono stati anche i luoghi di vacanza della nostra infanzia e giovinezza.
Il percorso seguito è stato come un susseguirsi di tappe di avvicinamento che, nel giro di qualche giorno, mi ha portato nel cuore dei ricordi e nel ritrovamento di quelle tracce profonde che ancora oggi mi definiscono.
Ritrovare cari cugini, zii e genitori, nel suono del dialetto e nelle tipiche atmosfere Lucane, mi ha riempito gli occhi del cuore e della mente, tra gioie intense e pizzichi di mancanze.
Il vuoto dei nonni si fa più forte nei loro luoghi e dove la mia storia con loro è piena di noi. Ti ricordi quando ci sedevamo lì con nonna? Qui è dove sono caduta rompendomi il braccio e nonno mi ha preso in braccio portandomi così fino a casa. Quante volte abbiamo fatto questo sentiero?
Si alternano ricordi di persone e atmosfere, tra aneddoti ed emozioni.
Gli anni passati hanno lasciato le loro indelebili tracce. Alcune più antiche negli sguardi anziani e velati dei miei genitori e altre forti oggi, nei miei occhi adulti che mi incontrano bambina in una foto inattesa e che incrociano il cuore sofferente di zii che da pochi mesi hanno perso un loro figlio.
Non posso accettare di aver seppellito un figlio e questo non dovrebbe accadere a nessun genitore al mondo, dice zia tra le lacrime mentre zio si asciuga le sue quasi di nascosto. Si zia, non dovrebbe accadere e forse ha un senso anche per me ritrovare, alla fine di questo breve viaggio, quel senso profondo della vita che intreccia di continuo gioia e dolore.
Da bambina, saltellando tra queste strade, tra questi sorrisi e queste braccia ormai anziane, non avrei mai potuto immaginarmi oggi.
Chiudo gli occhi, quasi a voler trattenere il pieno di questi giorni, tra respiri leggeri e groppi in gola, tra passato e presente. E proprio mentre rimango un po’ così, al riparo dal mondo e dalla mia malinconia, mi rivedo e mi ritrovo.
Dentro di me, anima bambina, rido a crepapelle, parlo e saltello di continuo mentre con gli occhi curiosi divoro quello che mi circonda.
Si, sono al posto giusto, nel momento giusto. Sono io.
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