Peter Pan. La metafora di una Verità bruciata in fretta e che ieri, come avrebbe detto Dalla, era vera. In origine la favola raccontava del desiderio di eterna fanciullezza che si contrappone alla necessità di diventare adulti. Un racconto sulla crescita e i suoi costi, insomma. Poi è arrivata la stagione del coltiva il bambino che è in te. L’infanzia è divenuta il nuovo mito, restare un po’ bambini il must di una società opulenta e irresponsabile. Dal film con Robin Williams in poi, Peter Pan non è più un rischio da evitare, ma un destino al quale tornare.
Succede così con le Verità, se si vive abbastanza a lungo: ci credi, le abbracci, lotti perchè i più possano vederle, poi, quando i più le vedono, mutano di forma e si trasformano nel nuovo problema. Restare per sempre un bambino era uno slogan libertario, stava a indicare che una condizione adulta connotata solo da doveri, responsabilità, sacrifici, era un destino di tristezza e, in definitiva, di malessere. Tempo un paio di generazioni, quello slogan da libertario è diventato pubblicitario e vende molto bene. Niente come il desiderio di eterna giovinezza riesce a moltiplicare i bisogni e, si sa, se i bisogni si moltiplicano, si moltiplicano anche i prodotti creati per soddisfarli.
Il sogno collettivo, oggi, è passare dalla gioventù alla vecchiaia senza passare dal Via. Evitando anche la vecchiaia, morendo giovani magari. Possibilmente intorno ai novant’anni. E la tristezza, almeno da parte mia, sta nel vedere in tutto ciò il risultato di una Verità che sembrava rivoluzionaria. Dovevamo evitare il rischio di incontrare un Capitan Uncino torvo e vendicativo, cioè noi stessi da grandi dopo aver perduto tutti i nostri sogni, e invece ci siamo persi nei sogni evitando di diventare grandi.
Diventare grandi è la cosa più bella del mondo e restare per sempre un bambino un incubo terribile. Ce l’ho davanti agli occhi tutti i giorni questo incubo, materializzato dalla disabilità di mia figlia. Bisogna rischiare di smarrire la seconda stella a destra, per capire che diventare adulti è la vera isola che non c’è. O, per lo meno, che rischia di non esserci più.
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