Per l’ennesima volta oggi incrocio in internet commenti, post e polemiche relativamente alle presunte dichiarazioni fatte dal presidente del consiglio a proposito di lavoro, del posto fisso e della sua “qualità monotona”.
Per curiosità ho provato a leggere diversi articoli qua e là.
Non ho trovato dubbi o domande ma solo favorevoli o contrari. Ma a cosa?
Ho incrociato un video in cui il prof. Monti invitava, per non essere frainteso, a collocare la sua affermazione nel contesto del discorso. Non dovrebbe essere sempre così per capire quello che stiamo ascoltando e per poter esprimere un ragionato e sensato parere?
Detesto il clima da sputasentenze (e i vaffa…) che ormai si respira ovunque e ancor più mi infastidiscono i proclami che, chiedendo rispetto, continuano a mancarlo ai loro immaginari interlocutori.
Non sono una bacchettona ma i toni dei commenti, delle rivendicazioni e di alcune proteste non mi convincono, soprattutto quando sono ammantate di fragili ideologie.
Il problema non è condividere o disapprovare ma provare ad utilizzare una differente modalità comunicativa. Altrimenti si prosegue, alimentandola, in una dinamica che rischia di respingere allontanando dai contenuti sostenuti, magari anche condivisibili.
E’ sano (credo) che ci sia una parte di protesta anche molto rivendicativa e dai toni forti e accesi, ma personalmente, ho voglia anche di altro.
Feb 07, 2012 @ 18:06:41
Ciao Irene, condivido quello che hai scritto. Quell’altro a cui ti riferisci io l’ho interpretato come il saper discutere intorno ad un problema tentando di comprenderne tutte le sue sfumature e tutte le sue ripercussioni nel mondo in modo razionale invece che percorrere la scorciatoia della presa di posizione ideologica.
Certo non sempre è facile tenere la barra sul “razionale” e a volte si fatica a contenere e riconoscere la fiammata “ideologica” che cova.
Feb 07, 2012 @ 18:57:50
Vero… non è affatto cosa facile e forse, proprio per questo, abbiamo tutti bisogno di aiutarci reciprocamente per non gettare benzina sul nostro e altrui fuoco… che è anche bello ci sia sempre, ma con una “fiammata moderata”
Feb 07, 2012 @ 19:19:51
Mi piace quello che hai scritto. Questo per me è il periodo di riflessione personale sulla parola, una riflessione che mi porta a raccogliere articoli, storie, scritti in genere per cercare di capire se ci sono, e quali sono, i segnali e i germi di un uso non ideologico della parola. Ma come si fa a riconoscerli davvero?
Feb 08, 2012 @ 07:34:21
Molto bella la tua ricerca e interessante. Credo che sia anche la risposta alla tua domanda. Continuare a riflettere, a farsi domande e a confrontarsi. Poi magari nell’errore tutti ci caschiamo dentro e fatichiamo ad accorgercene, ma le domande, a mio parere, ci possono sempre offrire un ottimo appiglio.
Feb 08, 2012 @ 21:22:35
Grazie per la tua risposta.
Oggi su Repubblica http://www.repubblica.it/politica/2012/02/08/news/spinelli_lavoro-29516239/index.html?ref=search
un articolo molto garbato di Barbara Spinelli sulla frase di Monti che ha creato il vespaio a cui ti riferisci. L’hai letto? Ho trovato molto lucida e chiara l’analisi che Barbara ha fatto dell’uso delle parole e del contesto di riferimento.
La ricerca continua….
Feb 09, 2012 @ 08:01:14
Ho letto l’articolo che mi segnali e l’ho trovato davvero interessante e profondo, nell’analisi e nella riflessione che porge… di questo abbiamo bisogno per continuare a cercare! grazie per il suggerimento e alla prossima!
Feb 10, 2012 @ 10:20:23
hai ragione Irene. il problema, secondo me, nasce dallo strumento di comunicazione del blog che spinge a commentare senza contestualizzare e senza, di converso, consentire agli altri di contestualizzare il nostro pensiero. Io uso questo mezzo da poco e mi rendo conto di quanto sia complesso utilizzarlo senza schierarsi, urlare, sparare sentenze. Mi sembra un mezzo molto autoreferenziale. Niente di male, però per un mezzo di comunicazione nato per aprire il dialogo fra tutti è un pò poco