di Irene Auletta

Per l’ennesima volta oggi incrocio in internet commenti, post e polemiche relativamente alle presunte dichiarazioni fatte dal presidente del consiglio a proposito  di lavoro, del posto fisso e della sua “qualità monotona”.

Per curiosità ho provato a leggere diversi articoli qua e là.

Non ho trovato dubbi o domande ma solo favorevoli o contrari. Ma a cosa?

Ho incrociato un video in cui il prof. Monti invitava, per non essere frainteso, a collocare la sua affermazione nel contesto del discorso. Non dovrebbe essere sempre così per capire quello che stiamo ascoltando e per poter esprimere un ragionato e sensato parere?

Detesto il clima da sputasentenze (e i vaffa…) che ormai si respira ovunque e ancor più mi infastidiscono i proclami che, chiedendo rispetto, continuano a mancarlo ai loro immaginari interlocutori.

Non sono una bacchettona ma i toni dei commenti, delle rivendicazioni e di alcune proteste non mi convincono, soprattutto quando sono ammantate di fragili ideologie.

Il problema non è condividere o disapprovare ma provare ad utilizzare una differente modalità comunicativa. Altrimenti si prosegue, alimentandola, in una dinamica che rischia di respingere allontanando dai contenuti sostenuti, magari anche condivisibili.

E’ sano (credo) che ci sia una parte di protesta anche molto rivendicativa e dai toni forti e accesi, ma personalmente, ho voglia anche di altro.