Che fortuna abbiamo avuto! Ha detto proprio così: “che fortuna abbiamo avuto!”. E’ l’una, il sole è a picco, temperatura non meno di 33 gradi, siamo sulla superstrada Lecco-Colico in direzione gita al lago, con noi c’è Luna sul sedile posteriore, siamo fermi a lato strada su una corsia di immissione con le macchine che sfrecciano a un millimetro, l’auto bloccata dalle ganasce posteriori che hanno deciso improvvisamente di abbandonarci, arrivati lì dopo una frenata di una ventina di metri che ha spalmato mezzo copertone sull’asfalto. E lei: che fortuna abbiamo avuto!
Del resto me l’avrebbe chiarito dopo. Non è che Irene sia un’inguaribile ottimista, è che di fronte alle cose cha accadono ci sono solo due scelte. O si pensa che non dovevano accadere, e dunque in qualsiasi modo accadano, vanno da “enorme seccatura” a “tragedia”. Oppure si dà per buono che accadano, e dunque il come sono accadute fa la differenza. E non c’è dubbio che le ganasce dei freni che bloccano d’improvviso una delle ruote di un’auto in corsa a 100 km/h, possono farlo in cento modi peggiori di come l’abbiano fatto le nostre oggi.
Quindi abbiamo chiamato il carro attrezzi, e mentre in officina provvedevano a riparare il guasto, abbiamo fatto uno splendido picnic di ringraziamento su una panchina, presso una darsena, accanto a un chiosco, poco dopo un ponte, in quel di Lecco.
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