Ok, parliamo di diritti d’autore. E’ la Nottedellarete e il tema è il contrasto al bavaglio dell’Agcom alla Rete. Sono un autore, dunque dovrei aver pieno diritto di parlare dei diritti d’autore. In proposito girano un sacco di luoghi comuni tipo che la legge sul copyright serva a proteggere il diritto, appunto, degli autori. Sbagliato. Il copyright protegge la “proprietà intellettuale”, ovvero chi ha la proprietà dei diritti. Ora, io sono un autore, mi pare di averlo già detto, nel senso che ho “scritto” un tot di pagine che sono state successivamente pubblicate da diverse case editrici. Ma non sono affatto “proprietario” dei diritti. Come succede? capisco che chi non ci passa fatichi a capire. Il punto è che un qualsiasi lavoro prodotto dalla creatività intellettuale, oggetto appunto dei cosiddetti diritti d’autore, viene commercializzato generalmente da un soggetto produttore, che nel caso dei libri sono appunto le case editrici. Le case editrici, all’atto del contratto con il quale si impegnano a commercializzare un testo scritto da un autore, chiedono al medesimo la “cessione dei diritti”. Il che significa che nel momento stesso in cui un autore arriva in libreria, non è più titolare dei diritti. Dunque il diritto d’autore, che in realtà è un diritto alla proprietà intellettuale, appartiene alle case editrici.
Diritti di chi crea o di chi possiede?
5 luglio 2011
Cronache Pedagogiche copyright, diritti d'autore, proprietà intellettuale, rete 2 commenti
Lug 05, 2011 @ 20:10:39
So già che non riuscirà a fare la domanda, ma ci provo. Importante la questione del Diritto D’autore e, nello stesso tempo, è interessante vedere come un pensiero intellettuale di un autore diventi proprietà di un editore. Prima Domanda: “Vale sempre? Vale per tutti?”
Seconda Domanda: con il mio lavoro sono abituata che il guadagno non coincida con un corrispettivo economico, ma con un arricchimento di “pensiero” , di ricchezza di sguardi, di sentieri alternativi, di possibilità non ancora esplorate ma da attraversare…insomma, per me è importante far viaggiare la mente e i pensieri, non aspettare che qualcuno paghi loro la villeggiatura. Tuttavia, mi sorge un dubbio. Più che un dubbio…una riflessione: E’ Giusto? Voglio dire, se qualcuno mi aiuta a capire, perchè non deve essere ricompensato della sua capacità di far (mi) riflettere?
E non dico per i singolo che legge. Ma per l’editore che se ne fa carico (sia come casa editrice o come blog on line).
Pensieri sparsi per risposte ancora più sparse 🙂
Grazie …. …
Lug 05, 2011 @ 20:16:23
E quindi… Diritto di chi legge? 🙂