di Igor Salomone
Darsi appuntamento in un centro commerciale, con annesso multisala. O più propriamente in un multisala immerso in un centro commerciale. Insomma, si va al cinema con amici, quando? domani? dove? ok, dai, ci si trova direttamente lì, alla biglietteria. Facciamo che prenoti on-line così siamo sicuri di avere i posti, sarà una giornata particolare e potrebbe esserci tanta gente. Ve bene, mezz’ora prima però bisogna essere lì per ritirare i biglietti. No problem. I primi che arrivano ritirano, poi ci troviamo al bar. Siamo arrivati prima noi, ora siamo al bar.
“Al bar”. Localizzazione un po’ generica per un centro commerciale in effetti, si vede che siamo di vecchia generazione: qui che ne sono decine di bar. Ma abbiamo il cellulare, diamine. Ehi ragazzi, ci si chiama così comunque, condannati alla ragazzitudine ab aeternum, noi siamo già arrivati, habemus tickets e ci stiamo facendo un happy hour. Ovviamente in un centro commerciale occorre adeguare l’idioma al luogo. Raggiungeteci, dove siete? state parcheggiando? ok vi aspettiamo.
Straordinaria l’indicazione che la mia signora dà alla signora di lui: siamo al bar vicino alle scale mobili. Meglio di un gps. Intanto arriva la sua Tequila Sunrise e il mio Sbagliato, sì anche con i cocktail non mi smentisco, ma lei è un continuo alzarsi-spostarsi verso il cento-guardare tutt’in giro-non capire perchè non li vede, gli amici. Eppure con le coordinate che aveva suggerito… Mollo lo Sbagliato, e sa Dio quanto odi mollare l’aperitivo una volta agguantato, impugno il cellulare e cerco una linea diretta con l’amico. Cose da uomini, meglio baipassare il senso dell’orientamento femminile. Dove siete? vi stiamo cercando ma non vi troviamo. Però noi non vi vediamo. Comunque, lasciate stare le scale mobili, siamo vicino al sushi bar, al primo piano. Ok arriviamo.
Intanto l’ora d’inizio del film sta per scoccare. Il ritardo si accumula. Ma quanto tempo ci impiegano a salire? Finito di bere, finito di mangiare, gli amici salteranno ma peggio per loro, però, accidenti, adesso le indicazioni erano chiare! Di nuovo il cellulare, ah i cellulari!, ma insomma, dove siete finiti? Ma al sushi bar! no? siamo passati di lì, ma non vi abbiamo visto, ora siamo tornati al primo piano. Ecchecavoli…non è possibile. Scusa, ma siete già venuti qualche volta in questo centro? no? e da che parte avete imboccato viale Sarca? da fuori Milano? e ora siete nel centro commerciale che c’è appena entrati nel viale sulla sinistra? sì? ecco, siete nel centro commerciale sbagliato…
Del resto come biasimarli? il centro commerciale c’era, il multisala anche, le scale mobili idem, il film che dovevamo vedere assieme pure, il sushi bar anche. In fondo eravamo noi a non avere dei replicanti in loco, limitandoci a essere presenti solo da una parte. Ci attrezzeremo. Dopotutto occorrerà pure imparare a districarsi lungo i nonluoghi suburbani, ovunque uguali a se stessi, evitando l’illusione di poterli distinguere gli uni dagli altri. Prossima volta con gli amici all’Ikea. Darsi appuntamento davanti all’allestimento di una cucina Faktum/Abstrakt, potendo descriverla nei particolari senza però riuscire a trovarsi, è un’esperienza di universi paralleli imperdibile.
Feb 03, 2011 @ 11:58:35
emmmmm….sull’orientamente femminile…faccio assolutamente autocritica….:-)
ma quanto il centro commerciale sia non-luogo e quanto noi (io e compagno di aventura cinema-commerciale e non solo…) riusciamo ad essere periferici alle periferie?
…ma il film mi è piaciuto davvero tanto!
Feb 05, 2011 @ 08:36:49