Una sera in tivvù. Non importa quale. Trasmissione di approfondimento, una qualsiasi, di quelle con ospiti in sala e conduttore che dirige il traffico. Uno degli invitati, personaggio famoso e discusso, urla e sbraita contro tutti, copre con la sua voce le parole degli altri, impedisce al conduttore e a due ospiti di parlare, di portare a termine un qualsiasi ragionamento, insultandoli sfacciatamente. E dove sarebbe la novità? Ecco, appunto, non c’è alcuna novità, tutto normale, spettacolo visto e rivisto innumerevoli volte. Perché parlarne allora? Perché è ora di dire qualche parola in proposito.

Dunque, l’Individuo Sbraitante, direi che possiamo considerarla una categoria sociologica e attribuirgli per questo le maiuscole, esprime un modulo comportamentale tipico degli Individui Sbraitanti: insulta dando del tonto e del bugiardo a un suo simile (si noti la mancanza intrinseca di logica: se uno è bugiardo di solito è furbo e non può essere tonto) accusandolo di mancare di rispetto. Capito il loop? No? certo, siamo talmente abituati a simili evoluzioni retoriche che rischiamo di non vederle nemmeno. Allora, la struttura del comportamento è più o meno questa: ti accuso di fare una cosa facendo la stessa cosa di cui ti accuso. E’ come dare dell’isterico a qualcuno urlando e agitandosi in modo incontrollato, di accusare a suon di sberle il proprio prossimo di essere violento o di essere arrogante e prevaricatore impedendogli di parlare. Succede spesso, è nella natura degli esseri umani produrre moduli comportamentali al limite del paradosso. È per questo che esistono la Logica e l’Etica: la prima per cogliere la falsa razionalità dello Sbraitante, la seconda per poter giudicare sbagliati e riprovevoli comportamenti di questo tipo.

Ma sembra che Logica ed Etica non alberghino nelle trasmissioni televisive. E questo è il vero problema. In verità il conduttore e gli ospiti insultati nel caso specifico hanno mostrato una dignità considerevole. Il conduttore ha tentato pacatamente di trattenere la discussione sul tema che lo Sbraitante ovviamente continuava a rimuovere per parlare di quello che voleva lui, e l’insultato ha dato prova di un sangue freddo assoluto non replicando mai al suo aggressore anche quando da casa il desiderio era che si girasse e lo prendesse a schiaffi. Ma può bastare? No che non può bastare. Uno grida, prevarica, insulta e tutti gli altri lo lasciano fare senza reagire, aspettando che sbollisca da solo. È giusto? No. Non mi pare fossimo in una psicoterapia di gruppo nella quale uno dei pazienti può ben dare fuori di matto e tutti gli altri lasciano che passi la buriana. L’Etica implicita in una scena del genere è che chi più urla più prende: si prende più tempo, più visibilità, più potere e, soprattutto, si prende la libertà degli altri che sono costretti a tacere. Certo, gli altri vincono alla grande in Dignità, ma la dignità in assenza di libertà e della capacità di difenderla, è una virtù da schiavi.

In certe trasmissioni televisive ci vorrebbe un Eticometro. Un marchingegno in grado di misurare in tempo reale il livello etico di un comportamento manifestato e spararlo su un display gigante. Urli? -10 punti. Urli un’altra volta nonostante un richiamo verbale esplicito? -50 punti. Insulti qualcuno? -100 punti. Lo insulti facendo la stessa cosa di cui lo accusi? -500 punti. E accanto il Convertitore che trasforma i punti in meno in minuti, ore, giorni di espulsione dalle trasmissioni televisive. Da tutte le trasmissioni televisive. Sarebbe bello eh? No, in fondo è un’idiozia, li sento già quelli pronti a sostenere che così facendo ogni discussione televisiva diventerebbe in poco tempo bacchettona e noiosa all’inverosimile. E l’Audience, si sa… Ma in fondo, è vero, gli Sbraitanti potrebbero anche avere una funzione e farli sparire potrebbe rivelarsi un errore. Quale funzione? Quella di far esercitare a tutti gli altri il diritto di difesa. Purchè questo diritto venga stimolato e promosso.

Esattamente quello che non è successo nella trasmissione dell’altra sera. E in tutte le trasmissioni consimili. Proviamo a sognare cosa potrebbe accadere la prossima volta che un IS irrompe sulla scena offrendo l’occasione per praticare esercizi di Etica. Immagino il conduttore che lo invita ad abbassare i toni, pacatamente ma con determinazione. Lo vedo guardarlo negli occhi, con le telecamere che passano dal suo sguardo deciso e calmo al fare scomposto dello Sbraitante. Lo vedo ripetere una, due, tre volte l’invito e poi chiedere alla sicurezza di accompagnare fuori dallo studio il recidivo. + 1000 punti! Vedo anche l’insultato che, in modo composto, chiede al conduttore di intervenire per ridurre alla ragione lo Sbraitante, lo vedo ripetere una, due, tre volte la richiesta e poi, eventualmente, lo vedo alzarsi, guardare in camera e, chiedendo scusa ai telespettatori, dichiarare l’impossibilità per se stesso di restare a fianco di chi continua a insultarlo, uscendo subito dopo dallo studio, seguito dagli applausi del pubblico. + 10.000 punti!! Vedo il pubblico all’unisono che si alza e se ne va dichiarando per bocca di qualcuno che non può restare ad assistere agli insulti dello Sbraitante perché restare significherebbe esserne complici. +100.000 punti!!! Vedo infine lo Sbraitante che si aggira smarrito nello studio vuoto, senza audio e con la scritta in sovrimpressione che scorre avvertendo i telespettatori che il signore rimasto solo in video aveva voluto tutto per sé il dibattito e la regia, in accordo con conduttore, ospiti e pubblico, ha deciso di lasciarglielo. +1.000.000 punti!!!!!

Ecco, così vorrei una trasmissione televisiva, e sarebbe anche eccitante. Chi ha detto che solo la maleducazione fa spettacolo…?