Giornata di blogging di #donnexdonne. Leggo questo post sul blog Managerdimestessa. Il titolo è interessante: Ma le donne in che lingua si parlano? e racconta di una strana distonia. Le donne sembrano capaci di far squadra (che poi è il tema della giornata di blogging) primariamente nelle situazioni della vita quotidiana, che ha a che fare con le esperienze in famiglia, con le amiche, nel territorio, insomma ovunque non sia il posto di lavoro.
Non so se l’impressione della mamma blogger sia vera, non ne ho riscontri sufficienti. Ma se è vera, ripeto “se”, mi sembra diventi interessante la mia esperienza particolare di lavoro con le donne. Da un quarto di secolo mi occupo di problemi educativi e sociali e le equipe che incontro sono primariamente composte da donne. Cosa succede se le donne che hanno antica dimestichezza alla solidarietà reciproca nell’affrontare le esperienze della vita ma faticano a esprimerla sul lavoro, sono donne che lavorano in contesti fortemente orientati alla cura?
Lug 21, 2011 @ 10:28:22
#Donnexdonne, una favola moderna. Forse. | IfratelliKaramazov
Lug 21, 2011 @ 11:07:12
Lug 24, 2011 @ 07:37:52
Cosa succede?
Dai, raccontaci!
Spero siano esempi positivi.
Grazie del link.
Lug 26, 2011 @ 09:08:38
Posso dire cosa ho visto accadere io in tanti anni di lavoro come formatore e supervisore. Che il femminile in quei contesti fortemente orientati all cura e in assenza di una presenza maschile significativa, tende a ridursi al materno. A quel materno iperbolico che si produce quando la madre deve fare da sola occupandosi di tutto assieme ad altre donne alle quali viene chiesto di aderire allo stesso modello. Per cui dal punto di vista delle buone prassi e della capacità delle donne di fa squadra, mi viene da dire che in questi contesti la squadra che emerge è quella antica del gruppo di madri intente a salvare i piccoli in pericolo. Il problema è che quando si presenta per caso qualche uomo in queste situazioni gli si chiede di fare altrettanto.