Di Igor Salomone
A. Maestro, l’educazione ha dei nemici?
M. Cos’è un nemico?
A, Qualcuno da combattere perchè ti vuole fare del male, sottrarti le ricchezze, sottometterti, al limite annientarti. Non è così? Farei più fatica a dire cos’è un amico, ma mi sembra che descrivere un nemico sia più facile e immediato.
M. Per questo fare la guerra è più facile che fare la pace. Se quindi ti è così agevole riconoscere un nemico, perchè mi chiedi se l’educazione ne ha?
A, Lo so Maestro, ma se provo ad applicare all’educazione l’idea che ho di nemico, mi attorciglio. Se qualche malintenzionato volesse rubare all’educazione le sue ricchezze e ci riuscisse, non finirebbe coll’assomigliare sempre più alla sua vittima? E se la sottomettesse, non ne verrebbe profondamente contaminato? Che nemico è chi combattendoti, diventa come te?
M. L’educazione sembra piuttosto furba…
A. Ma chi può volerle male? Per esempio un’educazione tradizionale potrebbe volere del male a una più moderna, o una religiosa a una laica, ma sarebbe una guerra tra un tipo di educazione e un’altra. La risposta alla mia domanda quindi è che l’educazione è in preda a una guerra civile permanente tra parti di se stessa?
M. Troppo facile e comodo. Non credi che se così fosse, a forza di arricchirsi reciprocamente combattendo, saremmo ora nel migliore dei mondi possibili? Certo, i vari tipi di educazione si incontrano e si scontrano permettendone l’evoluzione. Ma il suo vero nemico è un altro ed è esterno all’educazione stessa. Un nemico che può annichilirla, cancellarla dal mondo, dissolverla dall’umano, dissolvendo l’umano e il suo senso su questa Terra
A. E quale sarebbe, Maestro, il nemico così terrificante in grado di distruggere l’educazione e noi tutti con lei?
M. La stupidità



